
- Datazione bene: 1915
- Categoria progetto: Catalogazione, Valorizzazione
- TAG progetto: Archivio, soldati, Trincea
- Luogo: Archivio centrale dello Stato
Restituire la storia dei soldati
L’archivio dell’Ufficio per notizie alle famiglie dei militari di terra e di mare, creato per volontà di acque per volontà della Contessa Lucia Bianconcini Cavazza coadiuvata da alcune nobildonne bolognesi, vanta la raccolta di oltre 12.000.000 schede nominative contenenti le informazioni riguardanti i soldati feriti, morti, dispersi o prigionieri provenienti da comunicazioni ufficiali, fornite da Reparti militari, cappellani militari presenti al fronte o dalle dame visitatrici in servizio negli ospedali. Il progetto finanziato ha lo scopo di valorizzazione questa preziosa documentazione rendendo fruibile, almeno in parte, il cospicuo patrimonio informativo raccolto.
Archivio centrale dello Stato
Il patrimonio informativo è di eccezionale importanza ed interesse. Lo schedario Generale, oggi conservato presso l’Archivio centrale, consta di oltre 12.000.000 di schede nominative, intestate a singoli soldati e organizzate alfabeticamente. Secondo quanto riportato nell’inventario del materiale redatto dall’Ufficio stesso in fase di versamento all’Archivio del Regno, lo schedario dovrebbe constare di 8 nuclei riferibili a feriti, prigionieri e dispersi, prigionieri nemici, richieste tribunali, cartoline colonnello, dispersi accertati e morti. Ogni cartolina riporta il nome e il cognome del soldato, il luogo e la data di nascita, il reggimento di appartenenza e le notizie di dettaglio relative allo stato di salute, alla prigionia o alla morte.
Il fondo archivistico venne predisposto per il versamento all’Archivio del Regno nel 19224 ma l’effettivo trasloco della documentazione avvenne diverso tempo dopo poiché lo stesso Ministero della Guerra necessitò di avere a disposizione le carte per un certo periodo di tempo dopo la fine della guerra.
Il progetto ha lo scopo di valorizzazione la preziosa documentazione rendendo fruibile, almeno in parte, il cospicuo patrimonio informativo in essa contenuto, attraverso una preliminare attività di censimento, che mira ad individuare i nuclei documentali dello schedario e tramite una successiva attività di sanificazione.
Al termine dei lavori di sanificazione, si procede con il lavoro di depolveratura e analisi per rendere possibile, relativamente alla porzione di schedario lavorata, effettuare ricerche nominative.
La sanificazione viene effettuata con l’innovativo metodo kill box che agisce per anossia, cioè togliendo ossigeno ed evitando l’utilizzo di prodotti chimici.
I materiali da trattare vengono dapprima inscatolati e poi inseriti in camere pneumatiche, dette comunemente “bolle”, che vengono accuratamente sigillate.
Tramite apposite pompe, l’aria viene sostituita con l’anidride carbonica e contemporaneamente l’umidità presente viene abbassata con sali igroscopici. Attraverso un termoconvettore il sistema mantiene inoltre una temperatura costante di 29°C, favorendo così la schiusa di uova di infestanti eventualmente presenti.
Durante la fase operativa è stato tuttavia evidente come due importanti fattori abbianoinfluito negativamente sulla conservazione organica e informativa delle schede.I cassetti dello schedario apparivano infatti in evidente stato di disordine: le serie ben descritte ed enucleate dal soggetto produttore in fase di versamento non trovavano un’effettiva corrispondenza.La documentazione appariva mescolata senza alcuna forma di ordinamento. Ad aggravare la situazione vi era anche lo spesso strato di polvere depositatosi nel corso del tempo sulle singole schedine e gli stessi contenitori originali presentavano severe infezioni da agenti xilofagi (foto 1).Alla fine del censimento è stato dunque possibile individuare con un certo margine di certezza le seguenti serie:
- Feriti, malati, dimessi: oltre 5000 cassetti
- Prigionieri e dispersi: circa 220 cassetti
- Prigionieri nemici: 10 cassetti
- Richieste, tribunali ed altre: 30 cassetti
- Morti: oltre 210cassetti
- Onorificenze: 215 cassetti
Impiegando la somma messa a disposizione da codesto spettabile Comitato, è stato possibile massimizzare efficacemente l’intervento, portando alla selezione di n. 600 cassetti che costituiranno un parametro, anche numericamente valido, non soltanto per condurre un’attenta analisi del fondo e della sua strutturazione ma renderà possibile fornire già le prime informazione agli utenti che ne facessero richiesta.
Rispettando la composizione originale dei cassetti, in seguito alle attività di sanificazione,sarà infatti possibile avviare un riordinamento alfabetico delle schede. Questo consentirà da un lato di analizzare singolarmente le schede, permettendone la ricognizione dei contenuti, e dall’altro di ripristinarne l’ordine in modo tale, qualora uno studioso faccia richiesta, sarà possibile effettuare una ricerca tra i nominativi. Nonostante qualche piccolo ritardo causato dall’emergenza epidemiologica e, più nello specifico, da riduzioni temporanee dell’organico dovute a motivi di salute, la ditta specializzata ha iniziato i lavori di sanificazione che si concluderanno intorno alla metà di marzo.