- Datazione bene: 1918
- Categoria progetto: Restauro
- TAG progetto: Documentario, Lungometraggio, Vestigia
- Luogo: Comuni di Gorizia e Udine, Friuli Venezia Giulia
La battaglia dall’Astico al Piave
Il bene culturale cinematografico “La battaglia dall’Astico al Piave” (Silvio Laurenti Rosa, 1918) consiste in un lungometraggio “dal vero” realizzato dal Reparto Cinematografico del Regio Esercito e circolato nelle sale italiane e francesi durante e dopo la Prima guerra mondiale, per poi essere oggetto di riedizione a fine anni Venti.
Università degli Studi di Udine – Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale – Ente pubblico istituito con legge 8 agosto 1977, n. 546, art. 26; Statuto emanato con D.R. n. 844del 18.12.2015.
Partner:
- Kinoatelje, Gorizia;
- Cineteca Italiana, Milano;
- Istituto Luce;
- Associazione Palazzo del Cinema –Hisa Filma;
- Premio Amidei;
- Laboratorio Reto.ch;
- Università̀ degli Studi di Padova;
- Museo della Grande Guerra di Gorizia, Kobariški muzej, Kobarid.
Il film ha avuto una prima valorizzazione all’interno di un progetto promosso dalla Soprintendenza per i beni storico artistici ed etno-antropologici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso (si veda Monica Pregnolato, a cura di, Dalle rovine della grande guerra. Le nuove chiese sul lungo Piave. Fonti e spunti critici per la valorizzazione, Antiga, Treviso, 2015) e su portali online (Europeana).
In ultimo, un monitoraggio periodico dei materiali ha evidenziato l’aggravarsi del decadimento del supporto in nitrato e delle colorazioni originali (imbibizioni, viraggi) e così indicando l’urgenza dell’intervento conservativo e restaurativo, specie in assenza di copie conservative adeguate. Attualmente il materiale è in procinto di essere sottoposto a restauro tecnico e scansione in digitale, al fine di rendere il materiale pronto per la sua messa conservazione a lungo termine e dall’altro a produrre una prima copia di preservazione.
L’intervento segue rigorose metodologie, standard e prassi consolidate e adeguate.
Si attua in cinque fasi:
- Restauro tecnico, rigenerazione, pulizia e preparazione per la conservazione a lungo termine;
- Scansione in digitale;
- Ricostruzione dell’edizione;
- Restauro digitale e grading;
- Produzione di master di preservazione, riproduzione e copie di accesso theatricale per lo studio e divulgazione in digitale e fotochimico;
- Controllo qualità, proiezione pubblica, relazione finale.
Il documentario, realizzato da Silvio Laurenti Rosa per conto del Reparto Cinematografico del Regio Esercito, costituisce un documento e uno spettacolo cinematografico ideale a seguito delle offensive vittoriose dell’esercito italiano. Il censimento delle copie sopravvissute ha restituito quattro ‘testimoni’, tradizione in cui la copia dell’Associazione Kinoatelje costituisce il testo di riferimento e di primaria importanza per il restauro e la ricostruzione critica della preziosa vestigia.
l reperto si configura come un bene culturale cinematografico di rarità e pregio (D.L., 22 gennaio 2004, n. 42, art. 10, comma 4 lettera e), soggetto a specifiche disposizione di tutela poiché la sua produzione risale a più di venticinque anni addietro (D.L., 22 gennaio 2004, n. 42,art. 11, comma 1 lettera f) e più in particolare come bene appartenente a privati provvisto di specifici requisiti di interesse storico-culturale avendo ampiamente superato la soglia dei 70 anni e con autore non più vivente (si veda art. 10 comma 3 lettera a; comma 4 lettera e; comma 5 del D.L. n. 42/2004). Il detentore del bene è l’Associazione Kinoatelje, che ha reperito, identificato e catalogato il materiale all’interno del Fondo Simonelli di cui il Kinoatelje è detentore del suo complesso.
Le immagini sono esemplificative dell’organizzazione sintattica e degli stilemi del documentario di guerra del periodo ma anche delle originalità dell’opera (campi lunghi, ricerca del dinamismo, ritratti di insieme, celebrazione di uomini straordinari, modernità dell’apparato bellico, immagini di morte e distruzione).